giovedì 19 luglio 2012

da Simodivino

lunedì 16 luglio 2012

PECORANERA 2003 - Monferrato D.O.C. - Tenuta Grillo

...Come avevo già scritto, per me Tenuta Grillo equivale ai Fugazi nel rock alternative, sempre e comunque per la loro strada, vino o musica che sia... senza compromessi.
 
A volte capita di tornare sul luogo del delitto. Vuoi per una serie di casualità (mi riferisco ai più grandi e conosciuti produttori, che… volenti o nolenti… ogni tanto una bottiglia ti capita sulla tavola), vuoi perché ci innamoriamo di una cantina e dei suoi vini e ci piace provare tutta la loro gamma. 

E' quindi un immenso piacere tornare a scrivere un post dedicato alla Tenuta Grillo e al suo mentore Guido Zampaglione, sicuramente uno dei più coraggiosi (per le sue scelte senza compromessi..) ed interessanti vignaioli in circolazione, già attivo dagli anni '90 in Irpinia con l'azienda agricola Il Tufiello e il suo Fiano Don Chisciotte e dal 2002 al lavoro in quel di Gamalero (AL). 

Le caratteristiche dei vini della Tenuta Grillo (Tornasole, Pecoranera, Baccabianca, Igiea e Protasciutto) sono similari (quando li assaggi ritrovi un comune denominatore, un marchio di fabbrica che li rende autentici e riconoscibili, anche al palato di uno poco esperto come il sottoscritto...) ma mai uguali, non esiste un metodo produttivo standar, una ricetta, ma tutto va in base a quello che si raccoglie in vendemmia, ai frutti della vigna, alle caratteristiche climatiche dell'annata. Sono vini di terroir, che possiamo definire “naturali e veri”, considerando che sia gli interventi in vigna che in cantina sono ridotti al minimo. Vini in continua evoluzione, possono passare anni prima che il vino venga commercializzato, e quando le altre bottiglie iniziano la fase discendente i vini di Guido devono ancora raggiungere la completa maturazione. Le bottiglie della Tenuta Guido sono esseri vivi e dormienti, amano essere dimenticate su qualche vecchio scaffale buio e impolverato, da riscoprire e apprezzare nel pieno della loro forza quando ormai ti sei dimenticato della loro esistenza. 

Quello che accomuna i vini della Tenuta Grillo sono alcune caratteristiche visive e gustative. Tutti i suoi vini appaiono piuttosto densi e carichi, belli tosti, quasi pastosi alla beva. Sono vini di grande longevità e capacità evolutiva. Vini che essendo ottima rappresentazione del terroir, riescono a non risultare mai similari a nessun altro vino della zona, capaci di essere curiosi e da scoprire. Come avevo già scritto in passato, per me Tenuta Grillo equivale ai Fugazi nel rock alternative, sempre e comunque per la loro strada, vino o musica che sia... senza compromessi.

Dopo avervi raccontato del bianco più rosso che mi sia capitato di bere (il Baccabianca) eccovi il Pecoranera, un blend particolare di uve rosse del Monferrato con il Freisa a farla da padrone (80% circa) e Barbera, Dolcetto e Merlot a completare il mix. Anche in questo caso, siamo di fronte ad un vino unico, radicale, estremamente territoriale, fedele espressione dell’idea di vino e della filosofia che il suo vignaiolo vuole trasmetterci. 

Passando alla bottiglia Pecoranera 2003... prima cosa da dire é fate attenzione al fondo. E' un vino non filtrato e il mio aveva un notevole deposito. Informazione di servizio... "non agitare prima dell'uso!". Vi ho già detto che si tratta di un blend, con uve provenienti da vigneti a bassa resa (circa 50-60 ql.) su terreno sabbioso-limoso. Età delle viti sui 20-30 anni coltivate a regime biologico non certificato. Trattamenti con l'esclusivo utilizzo di rame e zolfo, lieviti indigeni in cantina, con macerazione e affinamento in botti di legno di diversa capacità. Lungo affinamento in bottiglia per i circa 10.000 "esemplari" prodotti.

Nel bicchiere spicca un rosso rubino piuttosto intenso con unghia granata, consistente, velato, concentrato e carico. All'olfatto si dimostra subito energico, bello vinoso, intenso e persistente, ma al contempo piuttosto fine e molto variegato. Ci vuole qualche minuto e qualche rotazione per dare modo al vino di concedersi un po', di aprirsi in un mix carico di frutta a bacca rossa, accompagnata da una nota minerale e speziata con profumi varietali di erbe e terra. Al palato é di sicuro impatto, denso, caldo e pastoso. Non pensate però ad un vino rustico, c'è un tannino piuttosto vispo e una buona vena minerale a donare un po' di freschezza e finezza. Piuttosto polposo, ha un buon corpo e una bella struttura con un finale piuttosto lungo e persistente che rilascia sensazioni amarognole che richiamano le sensazioni terrose ed erbacee già avvertite al naso. Sicuramente un vino tosto, forte anche di una gradazione alcolica del 14.5%vol., ma al contempo assai piacevole e godibile, tanto da risultare quasi "giovane", pur parlando di un vino del 2003.

Personalmente sono rimasto colpito e se non fosse per i miei 36 anni non oserei a definirlo "vino d'altri tempi" o "vino di una volta" (vini che probabilmente non ho mai bevuto, ma questa é la suggestione che ci lascia...). Forse non può piacere a tutti e devo ammettere che arrivare a fine bottiglia può essere un po' "faticoso", ma sicuramente é un prodotto "alternativo", lontano dall'idea di vino moderno, che sa esprimere personalità e sicuramente farà discutere i vostri compagni di bicchiere.

Se non siamo sui livelli del Baccabianca che tanto mi aveva entusiasmato, ci andiamo molto vicini, anche in considerazione che il 2003 é la prima annata prodotta da Tenuta Grillo e che rimane nella memoria come una delle estati più calde in assoluto. Come per i suoi vini anche Guido da l'idea di un vignaiolo tutto di un pezzo che parte dalla tradizione e dal terroir, ma che é sempre in continua "lenta" evoluzione. Ci aspettiamo quindi altre grandi annate.

A scanso di equivoci (prima che qualcuno mi dia del "paraculo"), ci tengo a precisare che non faccio Zampaglione di cognome, che non sono un amico di Guido, che non mi presento mai come wine-blogger ai banchi d'assaggio e che non ho ricevuto i suoi vini in "omaggio degustazione". Semplicemente ho conosciuto i prodotti della Tenuta al loro banco assaggi, mi sono entusiasmato, ho pagato e portato a casa queste bottiglie, ed ora ho il piacere di raccontarle ed esprimere le mie ottime sensazioni in merito. 

La storia narra che il sottoscritto é entrato in contatto con i vini di Guido un annetto fa, a "La Terra Trema". Mi ero appuntato questo vignaiolo tra quelli da non perdere. Chiedo subito di assaggiare il Baccabianca, e dopo il primo sorso son già li ad acquistare la bottiglia. Poi assaggio il Pecoranera... stessa scena. Il bello é che Guido mi ha presentato questo vino come un Freisa... dopo una smorfia del sottoscritto alla parola Freisa, (non é il mio uvaggio preferito...) subito Guido quasi a scusarsi, mi ha informato che si trattava di una versione un po' particolare, un mix del Monferrato con quel tocco di Merlot per arrotondare il tutto... quasi un vino "esperimento"... come dire prova questo... é strano senti un po' se ti piglia... ma secondo me ben sapeva del potenziale di quella bottiglia e che non me ne sarei andato senza portarmi a casa anche il Pecoranera. 

Ecco la capacità di presentarmi e vendermi un vino in maniera così modesta, quasi indie-rock nella sua semplicità, mi ha fatto ulteriormente "rispettare" i vini della Tenuta Grillo. Come se un gruppo di ragazzini ti chiede se per piacere puoi ascoltare il loro nuovo pezzo e scopri che hanno appena composto che so... Smells like teen spirit o Enjoy the Silence...!! 

Prezzo di acquisto tra le 15 e le 18 euro. Da bere in abbinata a piatti rustici. Passione, rispetto e zero compromessi. Vignaiolo vero e vino da provare. Voto:7.5