lunedì 5 giugno 2017

La Prima-Vera del Dolcetto

La Prima-Vera del Dolcetto
di Davide Micheletti

... Neboluso ed Ipogeo con una ruvida stuttura contadina. Macerato nell'umida campagna monferrina trae sensazioni terragne profonde. Diffidente elargisce scudisciate tanniche e fendenti ferrosi ,creando una cortina di cenere ed inceso, innazi ad un'olfatto esterrefatto. Prepotente usurpa la scena solar-speziata proponendo un'atipica sensazione autunnale pervasa dalla prime nebbie serali. Dischiude infine misteriosi manti di ciclamini persistenti.

mercoledì 29 marzo 2017

Tenuta Grillo: l'evoluzione di un amore

Goodwine from the sea  Federica  Celussi

Tenuta Grillo: l’evoluzione di un amore

Sabato scorso sono andata a visitare Tenuta Grillo .. L’aria era tagliata da un vento furbo e freddo. 
Raggiungo l’entrata della tenuta. Un suggestivo viale alberato tra i vigneti.Ad attendermi Guido Zampaglione. E’ un uomo alto, stretta di mano decisa, elegante.Mi conduce in vigna raccontandomi che, voleva produrre vini da lungo invecchiamento, quindi con una certa struttura e  carattere. E questo si riesce ad ottenere quando l’acqua non ristagna. Così ha cercato un podere dalla Sicilia a Montpellier , visto che le sue radici sono in Irpinia dove al Tufiello con il padre produce il Sancho Panza, e si è fermato a Gamalero dove ha trovato tutto quello che voleva. Le varietà presenti a terra, barbera dolcetto e freisa, erano perfette per fare vini longevi, senza alcun trattamento chimico.
 




..... Poi entriamo in casa. Mi accoglie Igiea Adami, sua moglie. Igiea produce riso biologico piantando le piantine una a una a mano. Il profumo che proviene dalla cucina in questo meraviglioso casale di altri tempi che esiste nei sogni di molte persone, con un grande camino, mattoni e legno, è delizioso. Sa di famiglia. E la generosità e l’ospitalità di Guido e Igiea sono distesi sul tavolo in legno. Guido comincia a stappare i vini. Per primo Solleone, sauvignon color oro. Un esperimento. E’ un vino muscoloso, che vuol dire la sua, sia al naso che in bocca. Lungo, ferroso, tannico. Da abbinare con carni. Poi stappa Baccabianca: mi innamoro di questo vino color ambra, che riesce a sorprenderti sia al naso che in bocca. Tutto quello che non ti aspetti dal cortese. Profumato, da meditazione.  (leggi tutto...)



 

lunedì 20 marzo 2017

iSymposium  by gil grigliatti

Ancora un risotto eccellente da Gaudenzio, Torino.

'Ancora un risotto eccellente da Gaudenzio Vino e Cucina, Torino'.
Ed un vino in abbinamento riuscito: Baccabianca, Cortese di Tenuta Grillo.


L'immagine può contenere: cibo

L'immagine può contenere: ciboPiatto esaltato dall’abbinamento scelto da Stefano Petrillo: Baccabianca 2009, Tenuta Grillo di Gamalero (AL).

Vino profumato, dalla grande personalità, sapido ed appena tannico (fa un po’ di macerazione). Perfetto sul nostro piatto!
Guido Zampaglione ci delizia ogni volta con il suo Cortese! E’ straordinario che un non autoctono, come Guido, riesca ad interpretare un vitigno autoctono come nessun altro in quella parte dell’alessandrino prima di lui! Più volte ho detto che il Cortese è davvero un grande vitigno dalle potenzialità enormi. E’ stato sempre solo svilito ed umiliato. Ma un vignaiolo serio produce un grande vino. Come dice la retroetichetta: Prima la vigna, lunghe macerazioni, lieviti indigeni, non filtrato. 2009!!! Vino Bianco.
Fuori da qualsiasi DOC, ma dentro ai nostri cuori!

sabato 11 febbraio 2017

Vortex du Gosier

Des bouteilles, des gens, du cochon, du bonheur....

La Pecoranera    (On est toujours le mouton noir de quelqu'un)

J’ai toujours eu une certaine tendresse pour les moutons noirs, pour ceux qui, au milieu du troupeau, se distinguent, font tache. Les "pas comme les autres", ceux qui tranchent, marchent en sens inverse, ceux dont la foule est effrayée à l’idée qu’ils puissent déteindre sur les autres.
Un mouton noir, j'ai souvent eu l'impression d'en être un. Faire des choses incomprises, aller loin dans mes passions, parfois trop loin, et puis tout laisser tomber. Ne pas accepter ce qui ne me plait pas. Et puis se confronter aux regards, aux questions, aux critiques, gentilles ou acerbes mais bien présentes. Au début, essayer d'expliquer ses motivations, sa vision des choses, en vain, pour finalement tout envoyer valser..........

Quelques temps plus tard, je m’ouvris tranquillou une bouteille de ce fameux carton, seul à la maison. PECORANERA. Pour faire court j’ai adoré ce vin. Un nez intense, persistant. En bouche c’est dense, complet, costaud mais fin et frais. Je pense "vin de paysan" sans savoir pourquoi. C’est étrange, ça ne ressemble à rien mais j’aime ça. J’aime vraiment, beaucoup. Je suis rassuré. Alors, quelques semaines plus tard, je décide d’apporter le deuxième exemplaire de ce PECORANERA lors d’une réunion familiale, tout fier de ma bouteille, heureux à l’idée de faire découvrir cette rareté au goût si original. Voilà...    Ils ont été gentils, n'ont rien dit. J'ai fini seul la bouteille.**....................................

domenica 8 gennaio 2017

Porthos  ribelle nobile disperato

Seguire le briciole, il vino e la sua intimità 

PECORANERA 2004 (freisa in prevalenza, barbera, dolcetto, merlot)

Odore d’animale, di salame, soppressa e sottaceti vari, cuoio e fumo, i tannini si sistemano mentre tutto l’insieme ruota e si porta appresso la stessa valigia per arrivare al cuore di tutte le storie. Non fa snorkeling, si butta direttamente in profondità, senza luce e senza sonar, sa dove andare, come Enzo Maiorca. Note speziate e dolci, cannella, macchia mediterranea; è caleidoscopico nel mostrarci le sue facce, di terra e graffi, di calore e frutta matura, di grande seduzione. Per sentieri di lentezza. Odori organici si consolidano. Note terrose non facili, ma la freschezza e l’autorevolezza balsamica è da Forever Young.

 

Vite di Vino

VITE DI VINO

Ευοί! Ευάν!

PRATOASCIUTTO 2005  

Dolcetto (100%) – 13,5%
Destro-sinistro, destro-sinistro, i pugni si agitano in aria; il pugile, concentratissimo, scalpita ma si controlla, aspetta il momento giusto. All’improvviso scaglia un destro secco liberando la sua forza impetuosa. La pelle, imperlata di sudore, luccica e incide; i momenti passano, l’imponente forza si allenta e i muscoli si rilassano, finisce il primo round. Nel suo angolo, il nostro pugile cerca di rilassarsi mentre viene rinfrancato; chiude gli occhi, pensa alle passeggiate che faceva da piccolo nel bosco, ai frutti che raccoglieva, le more, i lamponi, i mirtilli.. al profumo delle foglie bagnate e a quell’aroma di violette! Il secondo round comincia; ora è meno irruento, lavora di fino e i suoi colpi sono mirati, taglienti, precisi. La sua mole robusta viene affiancata da un’agilità e una grazia impensabili, una combinazione atipica che non può che portarlo alla vittoria finale. Ammirevole!