martedì 19 marzo 2013

Classifiche. 10 vini naturali dal Nero d’Avola alla Côtes Du Rhône

Da Scatti di Gusto:  


 nero d'avola porta del vento

Prima edizione romana di Vini di Vignaioli, dopo 12 anni di edizioni in quel di Fornovo (PC), esordio che ha portato a Roma un bel manipolo di produttori che a diverso titolo si definiscono naturale, biologico, biodinamico; sicuramente tra i banchi di vignaioli non convenzionali si respira passione, semplicità, umanità e competenza.
Circa 40 i produttori italiani e francesi sono presenti negli spazi della Città dell’Altra Economia a Testaccio, all’interno del Campo Boario dell’ex Mattatoio; uno dei primi spazi interamente dedicato a quelle pratiche economiche che si caratterizzano per l’utilizzo di processi a basso impatto ambientale, che garantiscono un’equa distribuzione del valore, che non perseguono il profitto e la crescita a ogni costo e che mettono al centro le persone e l’ambiente.
In questo contesto abbiamo potuto conoscere i vignaioli e assaggiare i loro vini. Ecco quelli che hanno impressionato di più.
  1. Nero d’Avola Ishac 2010 – Porta del Vento. Azienda siciliana ma sita ad oltre 600 m. slm, quindi in grado di portare a maturazione le uve e di non soffrire troppo il caldo delle ultime vendemmie: questa volta preferiamo il Nero d’Avola al pur interessante catarratto Saray:  note foxy si uniscono a toni di grafite e pepe nero oltre a note agrumate per un nero d’avola lontano dagli stereotipi ruffiani  e ammiccanti. Beva che non lascia indifferenti , freschezza e tensione si avvertono ad ogni sorso con finale di frutta secca ed arancia rossa. 90/100.
  2. Cirò Rosso Sup. 2010 –  ‘A Vita. Il Cirò come non l’avete mai assaggiato nella versione di Frencesco De Franco: olfatto di macchia mediterranea, salmastro, fruttato, mineralità, menta, tannino molto aggraziato, bel succo al palato, fresco, chiude lungo su note di visciola. 88/100
  3. Toscana IGT Sine Felle Riserva 2008 – Moretti Podere Casaccia. Dalle colline fiorentine con uve sangiovese, malvasia nera e canaiolo, un vino che non ti aspetti: acido e speziato, agrumato e con toni di china. Vino ideale per una costata alla fiorentina, ma piacevole anche da solo (anche per i pochissimi solfiti aggiunti) . 88/100
  4. Monferrato Pecora Nera 2003 – Tenuta Grillo. Guido Zampaglione per l’occasione ha portato questa bottiglia con qualche anno di vita, dove l’irruenza giovanile è stata sostituita da grande eleganza senza perdere in vitalità; naso di piccoli frutti rossi, minerale e roccia, in bocca tessitura fine, freschezza senza eccessi, molto persistente e succoso;  la Freisa si conferma varietà nobile, ancorchè decaduta nella diffusione e nella comune considerazione.  87/100
  5. Macchiona 2007 – La Stoppa. Bella serie di vini per questa storica azienda della provincia di Piacenza fra gli altri (piaciuti molto anche la Barbera 2010 e La Stoppa 2002) segnaliamo questo taglio paritetico di Barbera e Bonarda che profuma di frutta secca, humus, bergamotto, sandalo e foxy, mentre al palato si rivela di carattere,  con freschezza intatta e agrumata, una beva tridimensionale, chiude con nota tannica e speziata, 87/100 (leggi tutto) 

lunedì 18 marzo 2013

Pecoranera 2003. E' giunta l'ora!

PecoraNera 2003 – Tenuta Grillo

Bottiglia di Pecoranera 2003 di Tenuta GrilloE’ giunta l’ora…
Taglio di Freisa con piccolo saldo di barbera, dolcetto e  merlot, nel bicchire è di un bel rubino intenso.
Al naso, scomparse ormai le note fruttate, fanno da padrone le note speziate. Una speziatura dolce, decisa, cannella, macis, un tocco di macchia mediterranea, qualche sbuffo animale, mai fastidioso. Con il passare del tempo e l’innalzarsi della temperatura fanno capolino il cuoio, la  cenere del camino.
Entra in bocca discreto, riempie il cavo orale con una bella potenza e quell’eleganza dei vini perfettamente maturi. Finisce lungo con ritorni speziati.
L’acidità sostiene la beva, rendendola quasi assassina. L’alcol è perfettamente integrato, fate attenzione i 14,5° ci sono tutti anche se non si avvertono.
Bellisimo da bere ora, può invecchiare ancora parecchi anni,  a quasi dieci anni dalla vendemmia ne ha ancora davanti almeno altrettanti.
Abbinatelo a carni importanti anche grasse, salumi come cotechino o salame cotto piemontese, oppure a formaggi di latte vaccino a medio-lunga stagionatura.
Conludendo un gran bel vino, una grande uva purtroppo troppo spesso maltrattata. La Freisa è un vitigno che da vini adatti ad un lungo invecchiamento.
Fate attenzione quando versate la nostra bottiglia conteneva parecchio resduo sul fondo, ma facendo attenzione solo l’ultimo bicchiere si è leggermente intorbidito.

domenica 17 marzo 2013

what's next

ViViT - Vigne Vignaioli e Territorio 

7 - 10 aprile Verona, Vinitaly . 
Pad 11, Stand 102
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DinamicheBio
Navelli - L'Aquila 
11.12.13 maggio 2012
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ci dispiace non esserci, ma un grande in bocca al lupo.
All'anno prossimo!

11-12 maggio  
Enodissidenze a Torino - CriticalWine    

venerdì 1 marzo 2013

La cucina italiana, marzo 2013. Pazienza è la filosofia di Guido Zampaglione....


BaccaBianca 2006
...Pazienza è la filosofia di Guido Zampaglione.... cortese vinificato sulle bucce acquista uno straordidnario color oro vecchio e profumi di biancospino, pere cotte e nocciole, in bocca ha un'acidità fuori dal comune e persistenza infinita. ....